venerdì, maggio 09, 2008

NEOPATENTATI: SI ALLE MAXI NO ALLE PICCOLE !!!

Monovolume da sette posti, 2800 cc, due tonnellate: adatta ai neopatentati.
Piccola smart 1000 cc da 750 kg vietata ai neopatentati.
Sembra tutto uno scherzo ma è quello che stabilisce la nuova legge sui neopatentati che da luglio sarà attiva in questo paese.
Sono tanti gli esempi che si possono fare ; la nuova Fiat 500 è vietata mentre la vecchia 500, che è priva di abs ed airbag, è giudicata adatta.
Ci sono poi le piccole Citroen C1, Toyota Aygo, Peugeot 107; tutte vietate.
Dall'altra parte nell'elenco delle auto consentite ci sono bestioni come la Nissan Patrol, la Land Rover Defender o la Mitsubishi Pajero 3200.
Tutto questo è una follia che deriva dalla semplificazione di vietare per un anno tutte le auto con una potenza specifica (riferita alla tara) di 50 Kw per tonnellata.
Il divieto durerà un anno e riguarderà tutti coloro che prenderanno la B da luglio:chi conseguirà il permesso di guida prima di quella data potrà guidare anche la Lamborghini Murcielago o l'Hummer H2.
Ma c'è anche un'altra assurdità: infatta questa legge non manda in pensione la nuova ed in questo modo i neopatentati non possono superare i 100 Km in autostrada per tre anni. Un divieto semplicemente ridicolo perchè è impossibile vedere se al volante c'è un neopatentato in caso di superamento del limite di velocità, che avviene come sappiamo tutti tramite autovelox e nessuno è così folle da dichiarare che in quel momento era alla guida un neopatentato.
Infine poi c'è anche un'altra complicazione: le auto immatricolate tra il 1999 ed il 2007 non hanno riportato sulla carta di circolazione il rapporto peso-potenza che riferendosi poi alla tara e non al peso massimo ammesso, è difficile da calcolare.
Tutto questo sarà legge da luglio e da quella data le forze dell'ordine dovranno andare in giro muniti di calcolatrice per fare bene i conti ed arrivare al rapporto Kw/tonnellata di ogni singolo modello.

Nel frattempo l'italiano medio come me, non riesce a capacitarsi del motivo per il quale chi si droga e quindi ha perso l'uso della ragione, sieda in parlamento a fare le leggi.

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