martedì, aprile 15, 2008

QUANTI TROMBATI !!!

Nonostante un po' di delusione per l'esito di queste elezioni, un motivo per sorridere mi è rimasto ed è l'autoeliminazione di politici cosiddetti "eccellenti" soprattutto di piccoli partiti.
Tra questi l'ottantenne Ciriaco De Mita, il presidente uscente della Camera Fausto Bertinotti e gli ex ministri Fabio Mussi e Alfonso Pecoraro Scanio.Insieme a loro rimarranno fuori dalle aule parlamentari anche Rita Borsellino, l'ex presidente della Commissione Antimafia Francesco Forgione, Vladimir Luxuria e l'ex leader no global Francesco Caruso. Stessa sorte anche per il candidato premier del Partito socialista, Enrico Boselli.
Tommaso Barbato e Nino Strano, il senatore di An che festeggiò in aula con mortadella e spumante la caduta del governo Prodi. Fuori anche l'ex vicedirettore di Libero Renato Farina, che era candidato alla Camera. Fortunatamente sono out anche tutti i candidati della Destra, vittime delle soglie di sbarramento imposte dalla legge elettorale. In aula non si vedranno quindi né Francesco Storace né Daniela Santanchè. Tra i più delusi c'è sicuramente Giuliano Ferrara, che con la lista "Aborto no grazie" ha ottenuto un misero 0,37% dei voti alla Camera: "L'Italia mi ha spernacchiato", è stato il suo commento, io dico "ci rifletta".
Purtroppo si salvano alcuni "personaggi pattumiera" della "nuova" UDC (si fa per dire)come Cuffaro e Pezzotta. Purtroppo nel Pdl va dentro il fascista Ciarrapico, e tre grandi statisti come quell'onesto di Roberto Speciale (ora si capisce tutto),Mara Carfagna e Gabriella Carlucci. La vittoria alle elezioni ha ridotto al minimo la pattuglia degli esclusi eccellenti tra le file del Pdl.
Ventata di freschezza tra le file del PD invece, approdano in Parlamento l'industriale Matteo Colaninno, la giovane Marianna Madia, l'operaio della Thyssen Antonio Boccuzzi e la 26enne Pina Picierno, candidata in Campania al posto di Ciriaco De Mita. Eletto, in un Veneto che ha però confermato la sua netta preferenza per il centrodestra, anche l'imprenditore Massimo Calearo.
Tutto questo è ottimo ma vi è ancora tanto da fare!!

Stampa estera, dalla Francia agli Usa: «Aiuto, torna Berlusconi!»


La stampa estera non vede di buon occhio il ritorno del Cavaliere. E non solo la stampa di sinistra (ma per Berlusconi «i corrispondenti esteri sono tutti comunisti e amici dei comunisti italiani»

Scrive il New York Times: Silvio Berlusconi, «il singolare miliardario che già domina la scena pubblica italiana, si è aggiudicato ieri una convincente vittoria alle elezioni parlamentari italiane». Ma con l'economia a pezzi e l'Europa sempre più lontana - argomenta il quotidiano della Grande Mela - «è difficile stabilire se gli italiani abbiano votato realmente per lui o per esprimere dissenso rispetto al precedente governo».

Per il Washington Post nelle elezioni italiane Silvio Berlusconi ha vinto «cavalcando l'onda di incertezza sul futuro economico» e ha inflitto una sconfitta «inaspettatamente dura» al Partito democratico. Nella corrispondenza si cita il commento di John Harper, professore di scienze politiche alla John Hopkins University sulle reazioni di imbarazzo che il ritorno di Berlusconi provocherebbe nelle altre capitali europee: «Il resto d'Europa spalancherà gli occhi, sospirerà e dirà: "Ci risiamo", ma non ci può fare nulla».

«L'infernale equazione italiana» è il titolo dell'editoriale di Françoise Crouïgneau su Le Echos. Tutti s'interrogano sul margine di manovra di cui disporrà il prossimo governo italiano -scrive- sul piano economico e sociale, in tempi di crisi planetaria e crescita in panne, ma pure politico. Ancora prima di trovare i mezzi finanziari per riprendere la via delle altre riforme, Silvio Berlusconi dovrà dedicarsi a quella elettorale: è la tesi del giornale economico.

Lo spagnolo El Pais ci ribattezza: "Berlusconia". È questo il titolo dell'editoriale che giudica «inspiegabile» l'ennesima vittoria elettorale «di un uomo che ha sempre confuso i suoi interessi privati e le proprie responsabilità politiche, senza pagare per nessuno degli errori commessi in passato».

Durissimo l'inglese The Guardian: «Con la vittoria elettorale della coalizione guidata da Silvio Berlusconi, che incorpora anche il partito neo-fascista e quello separatista del Nord, l'Italia non risolve nessuno dei suoi problemi». E ancora: «Il Bel Paese rimane ostaggio infatti di un sistema politico immobile e chiuso che alimenta profonde disuguaglianze, con una maggioranza di cittadini che vota la destra fino a quando questa non fallisce, per poi dare un tiepido sostegno ad alternative di sinistra troppo deboli per agire».

«Berlusconi torna al potere grazie all'alleato “post-fascista”», titola l'edizione online di The Independent, che parla di «spiacevole ritorno». «Berlusconi ha festeggiato una trionfale rielezione, tornando alla guida del governo della settima economia mondiale», scrive il giornale britannico. Per l'Independent il centrosinistra di Walter Veltroni «ha fallito nel tentativo di unirsi per fermarlo.

Vince il Pdl, Berlusconi esulta...io di meno

Vince il Pdl. Trionfa Silvio Berlusconi che torna a Palazzo Chigi. Vince la Lega che aumenta i consensi fino a sfiorare il 9%. A scrutinio terminato la dimensione del successo della coalizione del Cavaliere appare evidente.
Walter Veltroni vede i dati e capisce che il suo sogno si è infranto su un un pugno di regioni definite "in bilico": Campania, Abruzzo, Liguria, Sardegna e Lazio. Ammette la sconfitta il segretario del Pd e, in serata chiama il Cavaliere dandogli atto della vittoria. poi spiega: "Per noi si apre una stagione di opposizione nei confronti di una maggioranza che avrà difficoltà a tenere insieme ciò che è difficile tenere insieme. Noi siamo disponibili per le riforme".
Nel frattempo si consuma il dramma della Sinistra Arcobaleno che non entra in nessuna delle due camere.
Soddisfatto, invece, Antonio Di Pietro che raddoppia i voti e conquista 28 seggi alla Camera e 14 al Senato, mentre l'Udc di Pier Ferdinando Casini si attesta poco sotto il 6% e promette un'opposizione "costruttiva".
Pessimo, invece, il risultato dei socialisti (0,9%) con il segretario socialista Enrico Boselli che annuncia le dimissioni. Fuori dal Parlamento anche la Destra che si ferma sotto il 3%. Ma "un milione di italiani ha votato il mio partito" dice Daniela Santanchè.
Ora tocca a Berlusconi che in campagna elettorale ha promesso di voler risanare il Paese, anche se l´esperienza insegna a non credergli.
L'unica cosa che può consolare è l'autoeliminazione dei piccoli partiti, un segno che evidenzia una maturità dell'elettore italiano.
Comunque ritengo che nonostante tutto il Pd sia il futuro, alcuni mesi fa il distacco dalla coalizione di destra era di 20 punti e questo fa sperare per il futuro.
Complimenti a Veltroni per averci provato e per aver mantenuto coerenza a discapito di una preannunciata sconfitta.

venerdì, aprile 11, 2008

ELEZIONI POLITICHE 2008
SI VOTA DOMENICA 13 E LUNEDI' 14 APRILE

'Un solo segno su un solo simbolo': è l'indicazione per le elezioni politiche che sarà riportata su migliaia di manifesti elettorali affissi all'interno di tutti i seggi d’Italia. Uno slogan facile da ricordare che riassume il modo in cui gli elettori sono chiamati a votare in base alla legge vigente per la Camera e per il Senato.
Un solo segno su un solo simbolo significa che l'elettore esprime il proprio voto tracciando un solo segno (una X o un semplice tratto) sul solo contrassegno della lista prescelta.
Sulla scheda non vanno indicate preferenze e non va scritto alcun nominativo e alcun altro segno.
E' importante sottolineare che, anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul solo contrassegno della lista che si vuole votare e non sull'intera coalizione.

Eventuali "sconfinamenti" su contrassegni limitrofi non sono un problema. La legge prevede infatti che, se il segno dovesse invadere altri simboli, il voto "si intende riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso". Il voto, dunque, è valido. In questo modo la volontà dell'elettore non è messa a rischio da eventuali errori materiali.