lunedì, gennaio 29, 2007

Gli italiani apprezzano le liberalizzazioni .

Su ventuno provvedimenti, sei ottengono un consenso superiore al 90 per cento'Bocciata' solo la norma che abroga l'obbligo di iscrizione a ruolo per gli agenti immobiliari

ROMA - Il "pacchetto" sulle liberalizzazioni ha il consenso della stragrande maggioranza degli italiani. E' quanto risulta dal sondaggio telefonico condotto da Ipr Marketing per conto di Repubblica.it su un campione di mille persone. Su ventuno provvedimenti di riforma, infatti, soltanto uno, quello che prevede l'eliminazione per l'iscrizione a ruolo alla Camera di Commercio per gli agenti immobiliari, è stato "bocciato" dagli intervistati. Tutti gli altri hanno ottenuto un consenso che supera ampiamente, in dodici casi, l'80 per cento, in sei casi il 90 e in un caso, l'obbligo della data di scadenza in evidenza per i cibi, è praticamente plebiscitario (99 per cento). E infatti, alla richiesta di una valutazione generale sulle liberalizzazioni, gli intervistati sembrano trovarsi in buona sintonia con il presidente del Consiglio Romano Prodi, che qualche giorno fa ha dichiarato che la nuova normativa "non è un disegno contro qualcuno, è un disegno per gli italiani, per modernizzare il Paese e che va a vantaggio di tutti". Infatti l'86 per cento dichiara di trovare i provvedimenti del pacchetto Bersani "molto/abbastanza importanti", percentuale che sale al 97 per cento per quanto riguarda coloro che dichiarano di votare per un partito di centrosinistra, e scende al 74 per cento per coloro che si dichiarano elettori di centrodestra, risalendo all'89 per tutti gli altri (coloro che non intendono dichiarare per chi votano, o dichiarano di astenersi, o sono comunque reticenti). In cima alle preoccupazioni degli italiani, stando al sondaggio, la sicurezza alimentare: e infatti l'obbligo di mettere bene in evidenza la data di scadenza dei cibi ottiene un gradimento generale e trasversale (99 per cento per gli elettori di centrosinistra, 98 centrodestra e 100 per tutti gli altri). Quasi altrettanto gradita (93 per cento) la norma che prevede l'abolizione di penali nel caso di estinzione anticipata dei mutui, e ne consente la portabilità (cioè la possibilità trasferire il mutuo da una banca all'altra senza l'obbligo di sostenere costi aggiuntivi rispetto a quelli puramente tecnici).
E' condivisa dal 92 per cento degli intervistati la norma che prevede l'eliminazione del contributo di ricarica, dal 91 per cento sono approvate le novità in materia di cancellazione delle ipoteche (che non richiederanno più l'autentica notarile) e sul pagamento con carta o bancomat in tutti gli uffici pubblici. E ottiene il 90 per cento dei consensi la norma che prevede un bonus automatico nel caso di mancato recapito di lettere e pacchi. La "sete di liberalizzazioni" si estende a tutte le altre norme, che riscuotono un consenso un po' più basso, ma largamente maggioritario, e soprattutto anche tra le file del centrodestra. Risultano relativamente modeste solo la percentuale di condivisione della vendita del carburante, che ottiene un 65 per cento, che scende al 55 per gli elettori di centrodestra e sale al 74 per quelli di centrosinistra, e l'abrogazione dell'obbligo della distanza minima tra più sale cinematografiche, un provvedimento condiviso solo dal 58 per cento degli intervistati. Evidentemente, suggeriscono gli esperti che hanno effettuato il sondaggio, tra le varie norme queste sono quelle rispetto alle quali gli italiani non ritengono trarranno un reale beneficio. Mentre solo il 40 per cento degli intervistati approva l'abrogazione dell'obbligo di iscrizione a ruolo alla Camera di Commercio degli agenti immobiliari. In questo caso, l'obbligo più che un inutile legaccio burocratico è chiaramente considerato dalla maggior parte degli intervistati una garanzia per tutti coloro che si affidano alla mediazione di un agente.

FONTE: http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial758016.html

domenica, gennaio 07, 2007

ORRORE CON IL BOLLINO VERDE

Ancora non è uscito nelle sale cinematografiche ma ha scatenato un fiume di polemiche.
C’è infatti chi lo considera un capolavoro e chi grida allo scandalo.
In fondo Mel Gibson ci ha un po’ abituati a questo e il clima che si respira attorno a questo nuovo lavoro non è tanto diverso dal clima che accompagnò il precedente del 2004, “Passion” che in Italia andò anche molto bene.
Anche questa volta come nel 2004 il film verrà proiettato senza censura e, nonostante sia ricco di scene molto crude, è stato definito dall’ apposita Commissione di Revisione Cinematografica come «film per tutti» e quindi adatto anche per ragazzi e bambini al di sotto dei 14 anni.
Nelle fattispecie questo giovane pubblico si troverà di fronte a storie sull’antica civiltà sudamericana che non si risparmia i suoi lati più oscuri come torture, sgozzamenti, stupri e teste mozzate.
Decisione, questa, che trova d’accordo solo il Belgio, unico paese insieme all´Italia in cui il film uscirà senza restrizioni o divieti.
Da qui la denuncia del Codacons, che ha annunciato di ricorrere al Tar del Lazio per richiedere un nuovo esame della pellicola da parte della commissione, adducendo come motivazione la mancanza, durante i lavori, dello psicologo previsto dalla legge.
E al coro di proteste si è aggiunto giovedì anche il ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli, che ha invitato gli esercenti ad impedire la proiezione di Apocalypto ai minori non accompagnati.
Lo scontro è anche interno alla stessa Commissione bicamerale per l´Infanzia dove si discute della saggezza o meno della censura e dove si discute se sarebbe più saggio o meno un maggiore controllo da parte dei genitori.
Certo viene da chiedersi a che cosa servano le Commissioni di revisione cinematografica, ma fa male secondo me anche il bombardamento di violenza che viene inflitta ogni giorno dai media ad un pubblico di minori.
Quando verrà fatta una riflessione in merito? Quando una legge?
Certo il film di Gibson sarà anche un campionario di atrocità, ma ad esempio perché è stato permesso a tutti, compresi i bambini di ogni età, di assistere attraverso internet o televisione al video dell´impiccagione dell´ex dittatore iracheno Saddam Hussein ?
Si fanno sempre tanti discorsi ma attorno a essi regna sempre tanta ipocrisia ed alla fine rimane sempre e solo l’aspetto commerciale delle cose. Interessano i numeri, gli ascolti dei telegiornali e gli incassi dei film ma poco importa dei messaggi che si imprimono nelle persone.