martedì, giugno 27, 2006

C'E' CHI DICE NO !!!!!!!!!!!!!

Personalmente non avevo dubbi.
Gli Italiani non potevano votare a favore di una porcata simile.
Gli Italiani sono intelligenti, sanno essere saggi, a tal punto che anche nella Milano berlusconiana ha prevalso il NO.
Ha vinto la ragione, ha vinto l'Italia (la nazione) , ha vinto l'unità.
Ha perso l'idiozia, ha perso la prepotenza, ha perso l'ignoranza, ha perso quella sfumatura di razzismo nei confronti degli Italiani del sud.
Hanno perso molti politici della destra, mentre invece hanno sfruttato l'occasione di mostrare la fine ed intelligente lettura dello stato e della politica, alcuni altri esponenti della destra stessa.
Ieri, guarda un po', ha vinto anche la nostra nazionale e le piazze si sono colorate di bandiere, quei tricolori che venivano a volte bruciati dai sostenitori della legge costituzionale appena votata al referendum.
Gli Italiani fanno schifo, l'Italia fa schifo hanno affermato ieri alcuni esponenti politici appena sconfitti. Ecco perchè gli italiani non hanno avuto il coraggio di appoggiare una legge fatta da queste persone, le stesse che erano a governare l'Italia (rovinandola) fino poco tempo fa, ma l'Italia gli fa schifo.
Non si poteva dare ragione a questi esponenti di una destra indegna!!!!

giovedì, giugno 15, 2006

COSA INTENDO CON AFFERMAZIONE DELLA SOGGETTIVITA' DELLA DONNA

Intendo tutte le lotte che anno portato all'emancipazione della donna.
In tutti i campi, partendo dalle lotte per i diritti nel mondo del lavoro all'ugualianza sociale, il diritto di voto, la possibilità di entrare in politica, la possibilità di svolgere lavori intellettuali,la liberazione dell'accasso alle università, fino ad arrivare all'ottenimento del divorzio e dell'aborto ai quali si può essere anche contrari (come anche te lo sei) ma doveva esserci una possibilità di scelta da parte degli interessati.

UN PO' DI STORIA.....(HO UN LIBRO BELLISSIMO !!!)
Fin dall’antichità il ruolo delle donne nella società intellettuale è stato rappresentato da una ritenuta inferiorità rispetto agli uomini.
Nelle società greca e poi anche in quella romana le donne, oltre che a non godere di nessun diritto civile e politico, erano anche ritenute incapaci di produrre lavoro intellettuale.
Per tutto il 18° secolo la donna era individuata come capace di occuparsi di attività caritevoli o di secondo livello e si continuava a ritenere impossibile la presenza femminile nel campo della politica sia attiva che passiva.
Le prime organizzazioni femminili che cominciarono a richiedere il più elementare dei diritti politici, furono in Inghilterra e nei paesi nordici e, le lotte di queste donne, erano legate alle vicende del movimento operaio e socialista.
In Italia, il pur iniziato movimento di emancipazione, fu soffocato dall’avvento del fascismo che, regime autoritario e maschilista, trattò le donne come l’anello debole (e incapace) della società.
Durante il fascismo le donne erano molto utili per la procreazione (per avere un forte esercito)e non venivano per niente considerate in altri ambiti, soprattutto in quelli professionali, dove anzi furono approvate numerose norme che ne limitavano la libertà e la possibilità di carriera. Le motivazioni secondo cui i presunti sbalzi umorali, dovuti alle mestruazioni,potevano influire sulle capacità.
Ciò che mi colpisce è che, anche anni dopo, durante l’assemblea costituente, un ampio fronte di forze politiche conservatrici,volle ribadire il no alla possibilità di partecipazione in magistratura per le donne.
Una inversione di tendenza, anche nel modo di pensare delle persone, la si ebbe nel referendum sul divorzio del 75. Le donne votarono a favore suscitando scalpore nella classe politica al potere.
Infatti tutti i leader della allora D.C. , avevano scommesso sul voto conservatore delle donne, avendo girato l’Italia in lungo e in largo cercando di terrorizzarle.
Nel campo opposto vi era appunto Enrico Berlinguer, segretario del P.C.I. che con l’aiuto di sezioni femminili di partiti laici e di sinistra, in modo particolare comunisti, ebbe questa vittoria.
In tutto questo c’è da ricordare che l’affermazione della soggettività femminile, è stato ovunque un avvenimento accaduto abbastanza parallelamente al miglioramento dello standard di vita della società ed alla sua democraticizzazione ma va ricordato anche come le sinistre (dalla più moderata alla più estrema) pur sbagliando forse in alcuni modi di porsi e di agire hanno sempre avuto ruolo attivo in tutto questo contrapponendosi sempre all’ostruzionismo delle destre conservatrici.

martedì, giugno 06, 2006

LA COSTITUZIONE VA AGGIORNATA, NON DEMOLITA

Il 25 e 26 Giugno gli italiani saranno chiamati alle urne per lo svolgimento del referendum sulla riforma costituzionale. La riforma costituzionale, approvata con colpo di maggioranza nel 2005 dal governo del fascista Berlusconi, non riscrive solo la seconda parte della costituzione, ma ne pregiudica l'impianto stesso.La "devolution" cambia completamente la forma di governo e mette in discussione i ditritti fondamentali dei cittadini.
Si ridefiniscono i poteri delle regioni pregiudicando i diritti sociali più importanti e mettendo a repentaglio l'unità sociale del paese.
Attribuisce alle regioni la competenza legislativa esclusiva in materia di organizzazione sanitaria e istruzione. In questo modo tutto dipenderà dalle capacità finanziarie di ogni regione avendo così tanti servizi sanitari e scolastici diversi fra loro.
Ciò comporterà una violazione del principio di ugualianza e a farne le spese saranno soprattutto i cittadini del sud.
Tutto sarà seguito sulla base di valutazioni localistiche con differenti standard qualitativi e differenti regole di accesso e fruizione dei servizi.
In questo nuovo ordinamento vengono poi concentrati nelle mani del capo del governo, tutti i poteri sottratti al parlamento, al presidente della repubblica ed allo stesso governo. Il primo ministro nello specifico avrebbe il potere di nomina e revoca dei ministri, di sciogliere la camera, di togliere la competenza legislativa al senato e trasferirla alla camera qualora il senato dovesse bocciare leggi che gli stanno particolarmente a cuore.
Il presidente della Repubblica perderebbe il potere di scelta del primo ministro, non potrebbe più impedire al governo ed al premier di presentare disegni di legge o decreti incostituzionali ed infine perderebbe qualsiasi potere di risoluzione delle crisi politiche.
E' vero che viene ridotto il numero dei deputati, ma una volta che i parlamentari non possono più esercitare liberamente la loro funzione di rappresentanti del popolo italiano, il loro numero sarà fin troppo elevato.
Con questa nuova forma di governo verrebbero demolite tutte le garanzie apprestate dalla costituzione italiana per evitare ogni forma di dittatura della maggioranza.
Persino la corte costituzionale, che rappresenta l'ultima garanzia contro il pericolo di abusi della maggioranza a danno dei cittadini italiani, viene manipolata modificando la sua composizione ( con l'aumento della coponente di derivazione politico-parlamentare) la corte viene politicizzata ed attratta nell'orbita dell'influenza del primo ministro.
In poche parole questa riforma opererebbe un vero e proprio trapianto di cuore, sostituendo la forma di governo della costituzione del 48, basata sulla centralità del parlamento e sull'equilibrio dei poteri, con un'altra forma, costruita sulla prevalenza del premier sul governo e sulle assemblee parlamentari.
QUESTA E' UNA FORMA DI GOVERNO CHE NON ESISTE IN NESSUN ALTRO ORDINAMENTO DI DEMOCRAZIA OCCIDENTALE, MA CHE IL NOSTRO PAESE HA BEN GIA' CONOSCIUTO NELL'EPOCA FASCISTA.