sabato, aprile 21, 2007

Si chiude il congresso DS, si va verso il Partito Democratico

Veltroni a Mussi: «Spero ci rincontreremo»

Parla della "vita reale", della casa, del lavoro, del salario. E anche di ferrovie e aeroporti. Parla della "paura" degli italiani. E soprattutto parla di quel che può far definire una persona di sinistra, al di là dei nomi. Sposta il dibattito dalle "parole" alle "cose", nel suo intervento, Walter Veltroni. Disegnando un partito che dovrà essere nella "carne" del nostro paese. È un crescendo l'intervento del Sindaco di Roma. Ed un crescendo anche nelle reazioni, che pian piano si trasformano in ovazioni, della platea. Parla da leader, Veltroni. E la platea glielo riconosce, tributandogli la prima standing ovation del congresso. Una standing ovation accompagnata da un "forza, forza", che sembra già una scelta per lui come futuro leader del Pd.

Dunque, siamo di fronte a un «grande e radicale cambiamento», a una «scelta di radicale innovazione». E poi, precisa: il Partito Democratico «non può non parlare al Paese intero, oltre la somma dei nostri partiti, oltre l'Ulivo e anche oltre l'Unione».

Ciò per cui mi batto mi descrive più di ogni altra cosa». Infine si rivolge a Mussi: «Ho sempre avuto una grande ammirazione per Fabio, per la sua generosità umana e politica. Per la sua particolarità. Ricordo che quando ci fu l'espulsione del gruppo del Manifesto lui si alzò per dire che non era giusto». E mentre Mussi finalmente si commuove, Veltroni ribadisce: «Noi cominciamo un viaggio per fare una grande forza riformista per il cambiamento di questo paese. Spero che in questo viaggio ci rincontreremo». Infine, torna ancora sul Pd: «Dobbiamo candidarci non solo a governare ma a fare una rivoluzione democratica». E mentre scende dal palco, è standing ovation.

In bocca al lupo compagno Veltroni!!!

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