giovedì, settembre 07, 2006

CONFLITTO DI INTERESSI

Tema caldo di questi giorni è la questione del conflitto di interessi.
La legge 361 del 1957, mai abrogata ma calpestata da 12 anni, stabilisce che Silvio Berlusconi in quanto concessionario di frequenze TV, non può ne essere eletto in parlamento ne andare al governo.. O vende le sue TV o ritorna alla sua vita privata.
Se torna alla vita privata non può comunque possedere tre reti sull’analogico terrestre ma deve scendere a due.
Per una legge del 07/12/1994 il legislatore è vincolato a impedire la formazione di posizioni dominanti nell’emittenza privata e favorire il pluralismo delle voci nel settore televisione.
Su questo tema si sono scatenati i giorni scorsi i più “autorevoli” (si fa per dire) giornali di destra.
Da una parte “Il Giornale”, quotidiano della famiglia Berlusconi (ma va!) che, nonostante l’impegno per apparire democratico e pacato, sta facendo del terrorismo contro il leader Prodi.
Dall’altra “Libero” con un Feltri che “vomita” ingiurie, offese ed insulti a tutti gli uomini di governo, volgarizzando ogni cosa che scrive e rinunciando a fare un serio giornalismo di opposizione
Giornali che titolano i principali articoli con offese e volgarità, giornali che secondo me sono scarsi sotto l’aspetto qualitativo del contenuto.
D'altronde per Feltri e Belpietro la sinistra è sempre ai ferri corti e se un giorno è spaccata per l’indulto, l’altro è spaccata per la finanziaria, poi è in rotta di collisione per il Libano poi sta per cadere il governo per le pensioni ecc…ecc…
Feltri e Belpietro stanno facendo giornalismo non d’opposizione ma di speranza aspettando con ansia l’evento che faccia cadere i comunisti cattivi (ma che non arriva e che non arriverà).
Si ripete pure che la legge sul conflitto di interessi non deve essere punitiva, ne andare contro Berlusconi. E contro chi dovrebbe andare se non contro il titolare del più macroscopico conflitto di interessi della storia dell’occidente?
Forse contro di me che sono consigliere nel mio comune e di intestato non ha neanche la macchina?
E’ come dire che la legge della patente a punti è una legge punitiva nei confronti dei pirati della strada.
Il portavoce del Cavaliere lacrima: “ si vuole impedire a Berlusconi di fare politica!”
Per la verità è sempre stata la massa dei suoi interessi ad impedirgli di fare politica , costringendolo per la maggior parte a farsi i fatti suoi e non degli italiani!!!!!!
In ogni caso ha ragione Fassino.
I Berluscones prima di piangere dovrebbero informarsi bene e scopriranno di non aver nulla da temere.
Finche Berlusconi resterà all’opposizione non cambierà nulla, se poi i vari Casini, Fini ecc..ecc.. fossero così poco intelligenti da rivolerlo al governo(sempre che lo vogliano i cittadini), non dovrà vendere nulla ma dovrà affidare le azioni ad un blind trust.
In ogni caso Berlusconi non è un cretino come tutti i suoi dipendenti, queste cose le sa e lui se ne sta bello tranquillo in Sardegna tra feste di vip, concerti e giochi pirotecnici a base di colate di lava!

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