«Le parole possono fare male come bastonate. Lo ha ricordato il pm Petruzziello. Il ragazzo costretto a mettersi carponi per abbaiare come un cane e urlare a comando “viva la polizia”. I pattuglioni che girano per le stanze ordinando di gridare “Che Guevara bastardo”, “viva il duce”. Le minacce più pesanti erano per le donne. “Entro stasera vi scoperemo tutte”, “Avrebbero dovuto stuprarvi in Kosovo”»
Processo ai poliziotti di Bolzaneto
Marco Imarisio, Corriere della sera, 12 marzo
giovedì, marzo 13, 2008
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